Zenga

Movimenti offensivi del 4-4-2: la posizione degli attaccanti.

Il 4-4-2 è un modulo che è stato adottato in Italia dalla seconda metà degli anni ottanta, a seguito dei grandi successi conseguiti dal Milan allenato da Arrigo Sacchi che diede alla sua squadra una mentalità e un modo di stare in campo innovativi che ha fatto scuola sia in Italia che in Europa. Con il passare degli anni questo sistema ha subito varie evoluzioni passando ad un:
  • 4-3-1-2: centrocampo disposto a rombo con un 3/4 impiegato dietro le due punte (vedi Milan-Juventus 2002-03)
  • 4-2-3-1: composto da due centrocampisti centrali abbastanza bloccati per dare equilibrio alla squadra, tre giocatori schierati in orizzontale con caratteristiche prettamente offensive dietro ad una punta centrale di riferimento (vedi Real Madrid 2002-03).
  • 4-2-4: Due centrocampisti centrali, due esterni alti, due punte posizionate in orizzontale.
In considerazione di queste evoluzioni del 4-4-2 si sono modificati di conseguenza i movimenti degli attaccanti, sia nella fase di non possesso palla (fase difensiva) che di possesso palla (fase offensiva).
Nonostante le diverse interpetrazioni un sistema di gioco funziona quando è composto da bravi calciatori che sanno integrarsi tra loro compensando pregi e difetti e quando i giocatori occupano in campo posizioni a loro congeniali che ne esaltano le qualità e ne limitano le lacune.
È altresì importante che la squadra sia sorretta dallo stesso spirito di collaborazione e dalle stesse motivazioni nel raggiungere gli obiettivi prefissati. Occorre infine ricordare che uno schema di gioco per essere efficace deve essere:
  • equilibrato: deve garantire equilibrio nelle due fasi di possesso palla, e non possesso palla;
  • elastico: deve adattarsi con piccole modifiche alle esigenze della gara e alla diverse disposizioni tattiche degli avversari;
  • razionale: deve essere scelto in relazione alle caratteristiche tecnico-tattiche dei giocatori che lo compongono.
In riferimento alle caratteristiche tecnico-tattiche e fisiche degli attaccanti a disposizione, si sceglierà il sistema di gioco più adatto alle loro qualità (attuare pressing offensivo o difensivo, scegliere di attaccare con palla alta o palla bassa). Sono proprio gli attaccanti attraverso la loro capacità e disponibilità a collaborare con il resto della squadra a rendere più o meno efficace (fase difensiva-offensiva) e produttivo il gioco della squadra.

Il movimento senza palla
Ritengo di primaria importanza, prima di esporre i movimenti specifici delle punte nel modulo 4-4-2, parlare dello "smarcamento", elemento fondamentale di tecnica applicata(o tattica individuale) e determinante ai fini della riuscita di una efficace manovra offensiva.
Smarcamento: è la capacità di sottrarsi al controllo dell’avversario per agire con una certa libertà d’azione ma è anche la capacità di sapersi proporre al compagno che ha la palla, per partecipare alla fase di possesso e alla progressione della stessa verso la porta avversaria.
Perchè uno smarcamento possa considerarsi ottimale è necessario conoscere alcuni aspetti basilari: quando, come e dove.
Quando: un calciatore si smarca quando il compagno che ha il controllo della palla è in grado di vederlo. Per velocizzare l’azione e creare maggiori difficoltà al difensore avversario ènecessario che colui che si smarca cominci a muoversi mentre la palla viene trasmessa da un compagno ad un altro, oppure nel tempo che passa tra il controllo della palla e il passaggio.
Come: un giocatore si smarca con corse diagonali che consentono di vedere la palla e il compagno che ti passa la stessa, contemporaneamente la porta avversaria e di conseguenza il marcatore diretto.
È fondamentale vedere il compagno che ha la palla per due motivi :
  • Per i tempi dello smarcamento
  • Per intuire dove si potrà ricevere la palla, incontro o in profondità, a seconda della posizione dell’avversario (vicino o lontano) dalla stessa
Dove: prendendo in riferimento la distanza dell’avversario ci si smarca dove il compagno può passarci la palla, valutando le caratteristiche tecniche dello stesso(calcio lungo-calcio corto). Considerando che nel calcio si creano gli spazi muovedosi e facendo muovere gli avversari, diventa di fondamentale importanza il concetto di spazio e di tempo.

Esempi di esercitazioni per lo smarcamento: quadrati 3 > 1 e 4 > 2 (Fig. 1-2)


I movimenti specifici delle due punte
Perchè il nostro sistema di gioco risulti equilibrato e bene organizzato, è necessario che le punte, così come tutte le altre coppie (difensori centrali centrocampisti centrali ed esterni) abbiano caratteristiche diverse per integrarsi bene tra loro.
In genere le qualità di una prima punta dovrebbero essere: potente fisicamente, di statura elevata, abile nel gioco aereo e capace di proteggere la palla sia per lo sviluppo della manovra offensiva, sia per far risalire la squadra quando gli avversari stanno attuando un pressing alto e, naturalmente, avere anche delle buone qualità realizzative.
Al contrario la seconda punta deve avere caratteristiche di movimento.
Deve risultare veloce, abile nel 1 > 1 , capace di fornire assist per i compagni e dettare il passaggio negli spazi liberi.
Inoltre dovrà essere bravo a smarcarsi tra le linee di difesa e centrocampo avversario quando la propria squadra potrà verticalizzare il gioco con palla a terra e altresì, andare a sostegno della prima punta o attaccare la profondità dietro la stessa nel caso in cui su pressing avversario la squadra sia indotta a giocare una palla lunga.
In fase di non possesso palla le punte dovranno assumere la giusta posizione per ritardare la manovra di uscita della difesa avversaria per consentire alla propria squadra di organizzarsi ed eventualmente di poter effettuare un’ azione di pressing.
Per caratteristiche dovrà essere la seconda punta ad accorciare la squadra ed aiutare la chiusura del gioco degli avversari verso un lato del campo.
Movimenti classici delle due punte: uno viene e uno va, incrocio, uno-due, esca, velo, blocco e deviazione (movimento passante).
  • Incrocio: s’intende un cambio di posizione delle punte che permetta una occupazione razionale degli spazi in profondità dando al portatore di palla due soluzioni di passaggio. Perchè questo avvenga occorrono questi requisiti:
    • Tempo del movimento di incrocio. Si effettua se il compagno può calciare e quando stà per calciare.
    • Distanza.In questa situazione le due punte non devono essere nè troppo distanti tra di loro nè troppo lontane dalla palla Questo è un movimento che in genere si effettua oltre la 3/4 avversaria. (Fig. 4) Si attua in particolare contro difese schierate ad uomo.
  • Uno viene e uno và: è un movimento che dà la possibilità al portatore di palla di avere due soluzioni di passaggio, una in appoggio e una in profondità. È importante in questo movimento che sia la punta più vicina alla palla a determinare il movimento dell’altra. (Fig. 3) Questo movimento si attua in particolare come contromisura al fuorigioco, in questo caso il primo movimento spetta prevalentemente all’uomo più distante.
  • Uno-due: è uno dei movimenti più produttivi e frequenti nel gioco del calcio. Perchè sia eseguito correttamente occorre che il calciatore che è in possesso di palla attacchi puntando l’avversario, eseguendo un passaggio teso in diagonale sul compagno venuto in appoggio, cercando di indirizzare la palla sul piede più lontano dall’avversario e compiendo un cambio di direzione e di velocità finalizzato alla chiusura dello scambio. Nell’uno-due la trasmissione di palla viene effetuata utilizzando l’ interno piede che permette un passaggio più preciso ma che ha lo svantaggio di essere più leggibile dall’avv ersario. Per questo motivo, per rendere più pericolosa e veloce un’azione d’attacco, sarebbe opportuno servirsi anche dell’esterno piede che è un tipo di calcio più difficile ma meno prevedibile. (Fig. 5)
  • Esca: le punte effettuano questo movimento quando la palla è posizionata sulla parte centrale-esterna e quando gli avversari accorciano molto la marcatura. È determinante che le due punte si posizionino bene fra loro e la palla e precisamente uno dietro l’altro e sulla diagonale di colui che effettua il passaggio. La trasmissione della palla deve essere veloce e tesa, l’attaccante che và incontro alla palla finge il controllo, la lascia passare per l’altra punta che gli ritorna la palla sulla direzione della sua corsa.Questo è un movimento contro cui i difensori hanno difficoltà a difendere data la velocità e l’imprevedibilità della giocata. (Fig. 6)
  • Velo: è un’azione che si effettua quando il giocatore che ha la palla non ha alternative di gioco. Esegue una guida della palla verso il compagno che gli lascia la stessa, incrociandosi e proteggendo la palla da un possibile intervento di un avversario. È un movimento efficace contro una difesa ad uomo ed è presupposto per la verticalizzazione (conclusione in porta o passaggio). (Fig. 7)
  • Blocco: è una tattica ripresa dal basket e si utilizza soprattutto nelle palle inattive (calci d’angolo, punizioni laterali ecc.). Si deve prestare attenzione a non commettere fallo perchè è un movimento che si attua in spazi ristretti e contro la marcatura a uomo. Il blocco può avvenire in due modi:
    • In movimento:quando si corre sulla traiettoria di corsa del marcatore dell’altro attaccante per fargli deviare il senso della corsa.
    • Statico: quando ci si pone d’avanti o dietro al marcatore di un compagno mentre arriva il passaggio o il cross. (Fig. 8)
  • Corsa di deviazione o movimento passante: è un movimento che prevede lo spostamento(ad aprire) di uno o di entrambi gli attaccanti. Questo movimento si effettua per cercare di aprire le difese avversarie e per favorire gli inserimenti da dietro degli esterni e dei centrocampisti centrali. (Fig. 9)


Disposizione e movimenti dei due attaccanti del 4-4-2 contro la difesa a 4 a zona e contro una difesa disposta a 3 a zona o a uomo
Due attaccanti > 4 difensori a zona: Fase offensiva
Premettendo che le caratteristiche tecniche, tattiche e fisiche dei due attaccanti siano quelle sopra citate, contro una difesa a 4 schierata a zona in genere le due punte possono essere posizionate:
  • Due punte centrali. Questo per creare una situazione di 2 > 2 centralmente e rendere più difficoltosa la copertura reciproca dei difensori. In questo caso i movimenti delle due punte più idonei sono l’uno-due(anche con gli attaccanti pronti a ricevere palla di spalle usando l’esterno piede), uno viene uno và (punta incontro e l’altra punta che taglia) e l’ esca se incontriamo una difesa molto aggressiva.
  • La prima punta si posiziona centralmente mentre la seconda punta si colloca esternamente dalla parte del difensore esterno meno abile nella fase difensiva ma più portato ad attaccare, in modo che quest’ultimo possa limitare la sua spinta e di contro subire l’ 1 > 1 o il 2 > 1 con il supporto dell’ esterno. Nel caso in cui sia la punta ad effettuare il cross, è fondamentale che il centrocampista centrale più abile nel gioco aereo s’inserisca da dietro per affiancare la prima punta alla conclusione.
  • Posizione delle punte in verticale. Si ricerca questa disposizione quando troviamo nella squadra avversaria un centrocampo molto piatto e poco disposto alle coperture reciproche e alla marcatura dell’avversario la punta di movimento si posiziona tra le linee di centrocampo e di difesa, in verticale con la prima punta, per creare delle difficoltà nelle scalate ai due difensori centrali e favorire di conseguenza gli inserimenti con i tagli degli esterni di centrocampo. Inoltre una difesa a 4 schierata a zona potrebbe effettuare il fuorigioco. In questo caso i movimenti dei due attaccanti saranno diversi a seconda della loro posizione (orizzontale o verticale).
    • se le nostre punte sono posizionate in orizzontale sulle respinte dovranno correre verso la linea di centrocampo, per favorire l’inserimento da dietro di un esterno o di un centrocampista centrale. Con le punte in posizione verticale sarà efficace il movimento punta incontro e punta lunga.
    • contro il fuorigioco su palla scaricata all’indietro, i movimenti dei nostri due attaccanti saranno uguali a quelli appena citati. Considerando la possibilità che anche gli esterni siano alti, questi dovranno correre all’indietro per favorire l’eventuale inserimento del terzino sul conseguente cambio di gioco, con le punte che successivamente riprenderanno la corsa verso la porta.Sono efficaci inoltre per evitare il fuorigioco i movimenti di mezza luna, corse in diagonale e in orizzontale / verticale (ad L )

Fase difensiva
La posizione e i movimenti dei due attaccanti nella fase di non possesso palla sarà determinata dallo schieramento tattico del centrocampo avversario.
Se schierato a 4, una punta andrà in chiusura sul centrale di parte impedendogli di poter girare il gioco, in questo caso sarà determinante la posizione corretta del corpo. L’ altro attaccante si abbasserà nella zona del centrocampo per impedire la giocata dei centrocampisti centrali in posizione diagonale rispetto all’altro attaccante.
Nel caso in cui gli avversari riuscissero a cambiare gioco la posizione delle due punte s’invertirebbe.
Se la palla è in possesso di uno dei due centrali le punte assumeranno la posizione di uno marca ed uno copre. Importante sarà che le due punte non vadano a chiudere sulle fasce laterali (terzini), zona di competenza degli esterni di centrocampo. (Fig. 10) Se il centrocampo fosse schierato a 3, la prima punta si posizionerà su uno dei due centrali di difesa come già spiegato, la seconda punta si abbasserà sul metodista avversario per impedirgli di giocare. (Fig. 11)
Nello sviluppo di questi movimenti sarà importante individuare il giocatore/i avversario meno abile tecnicamente in maniera tale da indirizzare il gioco nella sua zona di competenza e di effettuare con il resto della squadra un’azione di pressing.


2 Attaccanti > 3 difensori a zona: Fase offensiva
In questo caso le due punte possono disporsi larghe centralmente (circa sui vertici dell’area di rigore) creando così maggiori difficoltà ai difensori nel marcare e nel coprirsi.
Se una punta riceve palla e non viene raddoppiata tenterà un’azione di 1 > 1, al contrario invece, eseguirà un appoggio all’indietro con successiva verticalizzazione per l’altra punta. Questa potrà scegliere di effettuare un movimento d’incontro, un taglio centrale correndo verso la porta o un movimento di deviazione (movimento passante) nel tentativo di aprire ulteriormente la difesa, cercando la conclusione diretta in porta o di favorire gli inserimenti da dietro degli esterni o centrocampisti centrali. Il movimento di deviazione contro questo tipo di schieramento potrà essere particolarmente efficace, in quanto non sempre gli esterni di centrocampo avversari riescono con i tempi giusti ad eseguire le diagonali difensive.
Un’ altra soluzione sarà quella di schierare le due punte in posizione verticale, rendendo più difficoltosa la scalata dei difensori sulla seconda punta di movimento e favorendo così l’inserimento dell’esterno di centrocampo o di un centrocampista centrale nella zona lasciata libera dal difensore. Scegliendo di "forzare" il gioco con una palla lunga e tesa sulla difesa avversaria, posizioneremo la nostra prima punta (abile nel gioco aereo) nella zona del difensore meno bravo di testa, affinchè si favorisca gli inserimenti da dietro della seconda punta o dei centrocampisti. Questo tipo di soluzione è valida anche contro una difesa schierata a 4 a zona.
Fase difensiva
La posizione delle due punte contro questo tipo di schieramento potrà essere eseguito in due maniere (in relazione allo schieramento del centrocampo avversario):
  • In orizzontale con una punta in chiusura su un difensore esterno e l’altra posizionata sul difensore centrale indirizzando il gioco verso il giocatore avversario meno abile tecnicamente. (Fig. 12)
  • Posizione delle punte in verticale (contro un centrocampo schierato a 3-5) con la prima punta che chiude il gioco sul difensore centrale e l’altra che si abbassa sul metodista avversario. In tal modo sarà importante la scalata in avanti dei nostri esterni di centrocampo. (Fig. 13)

2 Attaccanti > 3 difensori ad uomo: Fase offensiva
Contro una difesa schierata ad uomo (2 marcatori e un libero) sono efficaci tutti i movimenti: velo, uno và uno viene, esca e in particolare gli incroci e i movimenti ad aprire. Quest’ultimi consentono alle punte di sfruttare le azioni individuali e creano spazi a favore dell’inserimento da dietro dei centrocampisti. Sono importanti, vista la posizione del libero più orientata nella zona della palla, i cambi di gioco veloci. In questo caso le punte taglieranno il campo verso la zona del libero, con movimento punta incontro e punta che taglia favorendo l’inserimento dalla parte opposta dell’ esterno di centrocampo o di un centrocampista centrale.

Fase difensiva
I movimenti in fase difensiva saranno uguali a quelli sopra citati contro una difesa a 3 a zona e, alla stessa maniera, si dovranno considerare due elementi:
  • Lo schieramento del centrocampo avversario (a 3-5 o a 4 in linea)
  • Indirizzare il gioco sul giocatore meno abile tecnicamente e su questo iniziare l’azione di pressing (pressing a invito)

Considerazioni finali
Nella mia breve esperienza di allenatore, relativamente alla fase offensiva degli attaccanti, ho preparato le partite sempre alla stessa maniera, ripetendo i movimenti già acquisiti e inserendo di volta in volta delle varianti a seconda dello schieramento difensivo della squadra avversaria cercando di individuare i loro punti deboli.
Nella preparazione della fase difensiva, quando ho affrontato difese disposte a 3, è stato necessario un maggior lavoro di preparazione perchè oltre agli attaccanti è fondamentale la collaborazione degli esterni di centrocampo per eseguire al meglio le scalate nei modi e con i tempi giusti.
Anche in corso di partita a causa di difficoltà incontrate (calo fisico-infortuni situazioni di vantaggio o svantaggio, cambiamento tattico avversario) è stato necessario, a volte, modificare la posizione degli attaccanti.
Per ovviare a queste problematiche fin dal ritiro ho preferito preparare la squadra ed in particolare il reparto offensivo a tali possibili eventualità. Così facendo i miei giocatori non hanno successivamente trovato poi troppe difficoltà nel modificare tattica e movimenti traendone benefici sul campo attraverso i risultati positivi ottenuti.