Guardiola

Le catene di gioco laterali in un 4-4-2.

Nel gioco del calcio, indipendentemente che si giochi a uomo o a zona, il fondamento tattico principale deve essere l’organizzazione. L’obiettivo che ogni allenatore deve porsi è quello di trasferire al gruppo le proprie competenze ed idee per far sì che tutti capiscano le stesse cose nella stessa situazione; creando così un linguaggio comune, per collaborare, cooperare e ragionare in modo univoco.
Nell’impostare il proprio programma di lavoro l’allenatore non può prescindere dal valutare, conoscere ed arricchire il bagaglio tecnico-tattico individuale di ogni singolo giocatore. £' pertanto indispensabile che le abilità individuali vengano inserite nel collettivo, creando quindi l’organizzazione di gioco. All’interno di questa, la collaborazione e l’interrelazione sono di fondamentale importanza, al fine di avere un squadra sempre equilibrata, funzionale e razionale. Le competenze dell’allenatore devono essere "assolute" per far sì che i propri messaggi diventino segnali chiari e precisi assimilabili da tutto il gruppo.

Sistema di gioco
Il sistema di gioco rappresenta e spiega la dislocazione di base, attraverso i compiti e le funzioni dei giocatori in campo.
Qualsiasi sistema di gioco si desideri attuare deve tenere conto delle caratteristiche fondamentali e indispensabili che rappresentano i principi generali di qualsiasi sistema
Esse esigono che un sistema di gioco sia:
  • Equilibrato: che tenga in considerazione allo stesso modo e allo stesso tempo le due fasi in qualsiasi momento di gioco.
  • Elastico: che si possa facilmente adattare a qualsiasi avversario mantenendo sempre gli equilibri.
  • Razionale: che si adatti alle caratteristiche dei calciatori a disposizione.
La mia scelta per la stagione in corso, viste le caratteristiche psico-fisiche dei giocatori a disposizione, è stata quella di adottare un 4-4-2 a zona (Figura 1), ritenendolo un sistema in grado di garantire compattezza, equilibrio e sicurezza in fase difensiva ed efficacia e varietà in quella offensiva.
Inoltre è un sistema di gioco che permette di mantenere la squadra corta in entrambe le fasi di gioco, di aggredire costantemente l’avversario e di occupare ottimamente gli spazi cercando di sfruttare al meglio le fasce laterali.


Definizione di "catene di gioco"
Le "catene di gioco" vanno intese come una collaborazione tra più giocatori dislocati vicino sul terreno in senso orizzontale o verticale dal sistema di gioco.
Essi effettueranno movimenti coordinati e funzionali, in relazione ad una determinata situazione in un dato settore di campo.
Le "catene" comprendono innumerevoli soluzioni tecnico-tattiche, la cui efficacia e molteplicità dipendono dalle abilitù tecniche degli interpreti, dalle loro conoscenze tecniche e tattiche, da fattori fisici e psichici e dalla reazione degli avversari.
Nel 4-4-2 le "catene" di giocatori predisposte in senso verticale allo sfruttamento delle fasce laterali sono composte da: terzino, centrocampista centrale, ed esterno di centrocampo.
Avremo così sulla destra 2-4-7 e sulla sinistra 3-8-11 (Figura 2).


E' fondamentale che queste terne di giocatori interagiscano tra loro muovendosi con sincronia e collaborazione, prerogativa principale per il gioco di ogni squadra.
Occupare, presidiare e sfruttare le fasce laterali è uno dei requisiti del gioco a zona. In entrambe le fasi di gioco dovremmo assolutamente tener conto di due fattori fondamentali del gioco del calcio: tempo e spazio.
L’obiettivo di ogni allenatore è quello di cercare di migliorare continuamente questi due componenti, perchè in qualsiasi situazione guadagnare e/o perdere tempo e spazio di gioco in qualsiasi situazione significa prevalere e/o soccombere rispetto l’avversario.
Nelle fasi successive andrà ad esaminare come le "catene" laterali possono comportarsi ed interagire nelle due fasi di gioco.

Fase difensiva
L’obiettivo generale nella fase di non possesso palla è rappresentato dal fatto di non farsi mai superare da un avversario con o senza palla grazie alla collaborazione del compagno (eccetto quando si utilizza la tattica del fuorigioco).
E' questo che la terna di giocatori laterali dovrà tener conto in qualsiasi situazione.
Come già detto in precedenza, ritengo importante la conoscenza e l’apprendimento dei principi di tattica individuale (Tabella 1), che devono essere parte integrante del bagaglio tecnico-tattico di ciascun giocatore.
Successivamente il comportamento e le collaborazioni tra i compagni determinano l’organizzazione difensiva, che non può prescindere dal rispetto e mantenimento in ogni situazione dei principi di tattica collettiva (Tabella 2).



Tutti suddetti principi, sia a livello individuale che come collettivo, devono essere soddisfatti per raggiungere l’obiettivo prefissato.
Le "catene" di gioco devono compiere una moltitudine di scelte in svariate situazioni, nel minor tempo possibile, quindi il compito dell’allenatore è quello di dare ai propri giocatori più conoscenza e strumenti possibili, per far si che essi scelgano l’opzione migliore.
Nel campionato Primavera, al quale partecipo con i giovani del Chievo, la quasi totalità delle squadre avversarie si dispongono sul terreno con un sistema di gioco simile al nostro (4-4-2), per cui spesso noi effettuiamo movimenti programmati.
In fase di non possesso ho scelto di effettuare un pressing offensivo sulle fasce, creando con le "catene" laterali densità in zona palla con l’obiettivo di ridurre tempo e spazio agli avversari, di riconquistare palla nella metà campo offensiva e di tenere il più lontano possibile dalla nostra area la squadra rivale.
Attraverso il posizionamento dei due attaccanti in zona centrale sulla trequarti campo, indirizziamo il gioco avversario sulla fascia, dove parte il primo movimento di pressione del giocatore 11 (Figura 3).


E' importante che questo giocatore parta con il tempo giusto, cio' durante la trasmissione del passaggio, che si avvicini il più possibile all’avversario, limitandogli la giocata. Inoltre deve cercare di coprire con il proprio corpo più spazio possibile e stare attento a non farsi saltare dall’avversario in possesso palla.
Successivamente la coppia 3-8, dopo aver constatato che la pressione del compagno è stata realizzata nel tempo giusto, effettua una scalata in avanti in direzione della palla andando in chiusura sugli avversari: il nostro numero 8 in marcatura sul centrocampista avversario che si sposta verso il portatore di palla, e il nostro numero 3 che si posiziona sull’ala avversaria (Figura 4).


In questa situazione tutta la squadra scivola e sale in avanti, accompagnando il pressing della catena laterale, mantenendo corta la distanza tra i reparti.
Il procedere dell’azione è relazionato alla giocata effettuata successivamente dall’avversario in possesso, che può sia trasmettere palla, sia cercare di superare in dribbling la nostra pressione.
Sul passaggio lungo linea del laterale avversario vi sarà l’immediata pressione del nostro terzino 3 che viene aiutato dallo scivolamento laterale del mediano 8, mentre l’altro centrocampista 4 va ad occupare la zona centrale e l’esterno opposto 7 rimane più aperto rispetto al terzino 2.
Allo stesso tempo la linea difensiva, rimasta composta da 5-6-2, sale e si allinea togliendo profondità agli avversari (Figura 5).
Si formeranno cosi tre nuove linee di reparto: 11-10-9 in attacco, 3-8-4-7 in centrocampo, 6-5-2 in difesa, trasformando il sistema di gioco in un 3-4-3.


Il nostro centrocampista esterno 11, non superato dall’avversario ma dalla palla, rimane in zona offensiva con due chiari obbiettivi: formare un ipotetico tridente offensivo, rendendo più pericolosa ed efficace l’eventuale ripartenza e, nello stesso tempo, la squadra mantiene l’equilibrio dividendo egualmente il compito e gli sforzi dei due centrocampisti esterni; lavora e si abbassa quello lontano e rimane alto quello in zona palla (Figura 6).


Altro comportamento che si può evidenziare è il caso in cui il possessore di palla avversario riesca a dribblare il nostro esterno 11 verso il centro del campo.
In questa situazione il mediano 8 esce in pressione in seconda battuta con la copertura del n. 4. L’esterno 11 saltato, cerca di recuperare e portare un raddoppio, il terzino 3 rientra nella linea difensiva (Figura 7).


In questa nuova azione per qualche istante il possessore di palla avversario avrà tempo e spazio di giocata, quindi la nostra linea difensiva dovrà riconoscere la situazione di palla "libera" e comportarsi di conseguenza.
La difesa su palla "libera" non deve mai farsi trovare ferma, ma scivolare dietro togliendo profondità agli avversari, anticipando il movimento degli attaccanti per non partire sulla stessa linea.
Sull’eventuale e successiva pressione, quindi su palla "coperta", la linea difensiva sale, scalando le marcatura in avanti per lasciare gli attaccanti in fuorigioco togliendo così profondità di giocata.
Se, invece, il laterale avversario dribbla il nostro 11 sull’esterno, il terzino 3, avendo già un diretto avversario da controllare, si troverà in situazione di inferiorità numerica quindi scivolerà dietro, temporeggiando ed aspettando l’arrivo e l’aiuto del n.8 (Figura 8).


Quando invece la pressione del nostro centrocampista esterno 11 risulterà efficace, costringeremo l’avversario ad un calcio affrettato in avanti, agevolando il compito di recupero palla da parte della linea di difesa.
E' chiaro che non possiamo sempre essere posizionati in modo ottimale per poter effettuare un pressing offensivo quindi è importante che i giocatori sappiano comunicare ed interagire in ogni situazione attraverso segnali semplici e precisi che possono essere riassunti e sintetizzati nelle seguenti regole di gioco
  • La "catena" laterale deve in qualsiasi momento essere in grado di marcare e coprire e di saper scalare le marcature grazie all’aiuto vocale del compagno dietro.
  • Quando la palla è libera i giocatori devono essere pronti a marcare meno l’uomo e a coprire di più lo spazio, mentre quando la palla è coperta, o l’azione avversaria si sviluppa nelle vicinanze della nostra area, sia la marcatura che la copertura saranno più strette e ravvicinate.
Una semplice esercitazione di base dove possiamo allenare ed evidenziare la collaborazione difensiva delle "catene" laterali, in tutte le sue svariate situazioni, è il far giocare le due linee difensive (difesa e centrocampo) a difendere contro dieci o più avversari (Figura 9).


Fase offensiva
Abilità tecnica in rapidità di esecuzione, velocità di movimento con capacità di leggere qualsiasi situazione tecnico-tattica sono le qualità richieste al calciatore da ogni allenatore che intenda sviluppare una efficace manovra offensiva.
Bisogna educare ed allenare i giocatori al movimento, ad assumersi iniziative senza palla, a rendere questi movimenti combinati e sincroni al fine di avere un disegno tattico comune.
Il calcio dei nostri giorni è sempre più dinamico, gli spazi e i tempi di gioco sempre più piccoli e veloci quindi il movimento senza palla e la velocità di pensiero diventano elementi fondamentali per la didattica di qualsiasi gioco d’attacco.
Collaborare in fase offensiva significa fare movimento, muoversi in continuazione in funzione del compagno in possesso palla per dare sempre sostegno e appoggio in modo da offrire più possibilità allo sviluppo della manovra.
Conoscere l’importanza del passaggio veloce, saper orientarsi col corpo in modo tale da vedere più campo possibile, smarcarsi nel tempo giusto attraverso un contro-movimento sono capacità che devono appartenere al patrimonio di ciascun giocatore indipendentemente dal ruolo che occupa e dal sistema di gioco applicato.
Il passaggio ed il movimento senza palla devono essere simultanei.
E' importante far comprendere ai propri calciatori che è il compagno senza palla, il quale, attraverso la sua corsa in velocità e nella direzione voluta, detta il passaggio e non viceversa.
Il giocatore senza palla dovrà immediatamente capire che, se il compagno in possesso palla è in difficoltà perchè pressato, bisognerà effettuare un movimento di aiuto e sostegno mentre dovrà muoversi guadagnando campo in avanti se il compagno ha spazio e tempo a disposizione per giocare.
In questo caso lo smarcamento va preparato effettuando un contro-movimento: attraverso una corsa di trasferimento, mentre la palla sta arrivando al nostro compagno, ci si allontana dalla zona prescelta, successivamente quando il compagno è in grado di proporre il passaggio si effettuerà un cambio di velocità e di direzione nello spazio libero.
Per sviluppare la manovra efficace e varia è fondamentale saper sfruttare le fasce laterali.
Risulta difficile superare la concentrazione di una difesa avversaria se non la obblighiamo ad ampliare le proprie distanze occupando con velocità e sorpresa le zone laterali.
In fase offensiva le fasce laterale devono risultare sempre occupate attraverso movimenti combinati e sincroni che ci permetteranno di evitare la trappola del fuori gioco.

Nel sistema di gioco 4-4-2 questo compito è chiaramente deputato alle "catene" laterali che devono muoversi coordinate nei tempi giusti e che in svariate situazioni possono avvalersi dell’aiuto dell’attaccante di parte (Figura 10).


In tutte le soluzioni è necessario rispettare i tempi della giocata che possiamo allenare partendo da combinazioni libere a tre giocatori lavorando sui fattori tempo e spazio, sul concetto "gioca con chi vedi" e sull’appoggio e sostegno (Figura 11), e nelle esercitazioni di possesso palla con la possibilità di variare l’obiettivo finale.


Anche l’esercitazioni psicocinetiche, in tutte le loro svariate applicazioni, possono essere di grande importanza, perchè obbligano e abituano i giocatori a vedere e pensare prima, quindi accelerano la velocità di pensiero.
Successivamente alleno la fase d’attacco attraverso schemi offensivi, senza la presenza di avversari, provando diverse soluzioni dove la presenza delle "catene" laterali diventa fondamentale, prestando particolare attenzione ai tempi di esecuzione e ai movimenti.



Successivamente e alternativamente possiamo ricercare lo sviluppo dell’azione offensiva tramite situazione di gioco in superiorità numerica, inserendo quindi avversari attivi; questi possono essere sia attaccanti che disturbano l’iniziazione della nostra difesa, sia difensori che ostacolano la fase conclusiva. Si può così arrivare a disputare un 11:7 dove ricercare il continuo movimento, la velocità di passaggio, la visione di gioco e la collaborazione in fase offensiva (Figura 22).


Conclusioni
Le soluzioni qui riportate nello sviluppo del gioco di squadra sono solo una minima parte delle innumerevoli combinazioni possibili creabili durante una gara.
Attraverso esercitazioni che curino soprattutto i tempi, gli spazi del movimento e le collaborazioni tra i giocatori, passando continuamente dal semplice al complesso, l’allenatore può trasmettere la propria idea e mentalità di gioco, dentro la quale il singolo calciatore, ognuno con le proprie capacità, possa esprimersi al massimo.
Competenze, idee, equilibrio e passione sono qualità fondamentali per ogni allenatore.
Il nostro compito è quello di riuscire a trasmettere la cultura dell’entusiasmo nel lavoro quotidiano, senza la quale diventa difficile ottenere qualcosa di importante.
Fra tanti luoghi comuni nel calcio ve ne è uno che ritengo essere veritiero: si gioca alla domenica come ci si allena durante la settimana.
Ciò non vuol dire che se un gruppo lavora con serietà, entusiasmo ed intensità in ogni allenamento riuscirà poi sempre a vincere, ma significa sicuramente avere sempre una squadra pronta, preparata e concentrata per ogni situazione.
I giocatori, che sono gli attori principali, devono essere pienamente convinti di quello che si propone loro; solo così riusciremo ad avere partecipazione e disponibilità totale al fine di ottenere una valida organizzazione di squadra.
L’aspetto più esaltante, al di là dei valori tecnico-tattici, è quello di riuscire ad "entrare nella testa" dei giocatori e renderli partecipi e consapevoli di far parte di un gruppo che vuole lavorare, crescere e migliore insieme.
E' chiaro che avere a disposizione non solo bravi giocatori ma soprattutto uomini intelligenti, altruisti e ambiziosi renderà il nostro compito più semplice e sarà più facile cercare di contribuire a produrre un buon calcio, efficace e spettacolare.